Date: dal 13 febbraio al 7 marzo 2022
Tema: Presente (im)perfetto
L’edizione del decennale propone una riflessione centrata sull’attualità e, con il titolo “Presente (im)perfetto”, invita gli artisti a esplorare il nostro tempo accettandone l’oggettiva imperfezione. Al di là del velato richiamo alle criticità odierne, è forte e condivisa la necessità di vivere il presente, un tempo in cui tutto avviene e tutto muta. Già per sant’Agostino, secoli fa, tutto si riduceva al presente: il passato è una sensazione attuale di memoria, il futuro è un’immaginazione mista all’attesa e il presente è l’emozione della visione. Il tema è complesso e forse inafferrabile. “Presente (im)perfetto” lancia quindi una sfida agli artisti perché possano agire nel presente e sul presente, consapevolmente, salvaguardando la memoria e prospettando il futuro.
Gli artisti invitati
Marina Ballo Charmet (Milano, 1952), Flavio Favelli (Firenze, 1967), Giovanni Ferrario (Milano, 1973), Debora Hirsch (San Paolo del Brasile, 1967), Paolo Icaro (Torino, 1936), Moira Ricci (Orbetello, 1977), Fausta Squatriti (Milano, 1941), Giovanni Termini (Assoro, 1972), Franco Vaccari (Modena, 1936), Marcella Vanzo (Milano, 1973).
I giovani talenti selezionati
Camilla Alberti (Rho, 1994), Simone Camerlengo (Pescara, 1989), Federico Cantale (Legnano, 1996), Lucia Cristiani (Milano, 1991), Valentina Furian (Venezia, 1989), Valeria Olivo (Marostica, 1990), Parasite 2.0 [Stefano Colombo (Vedano al Lambro, 1989), Eugenio Cosentino (Luino, 1989) e Luca Marullo (Catania, 1989)], Erika Pellicci (Barga, 1992), Gioele Pomante (Pescara, 1993), Reverie (Firenze, 1994), Giulio Saverio Rossi (Massa, 1988), Danilo Sciorilli (Atessa, 1992)
La commissione
- Sara Fontana, critica e storica dell’arte, curatrice del Premio
- Vedovamazzei (Simeone Crispino e Stella Scala), artisti
- Rossella Farinotti, curatrice e direttore esecutivo dell’Archivio Giò Pomodoro
- Simona Leggeri, collezionista
- Paola Capata, gallerista
- Juri Imeri, Sindaco del Comune di Treviglio
- Giuseppe Pezzoni, Assessore alla cultura del Comune di Treviglio
- Elisabetta Ciciliot, Direttore del Museo Civico “Ernesto e Teresa Della Torre” di Treviglio
I vincitori
Vince un premio di 3.000 euro offerto dal Comune di Treviglio e una personale che verrà allestita nel 2022 presso la Sala Crociera del Museo Civico:
Reverie (Firenze 1994) con Clessidra senza tempo, un’opera unica in vetro, cenere e ceralacca (h 21 cm, ø 14 cm circa) realizzata nel gennaio 2020. L’opera interpreta poeticamente il tema di questa edizione, “Presente (im)perfetto”, custodendo quella condizione di isolamento e atemporalità che è stata a lungo universalmente condivisa. Reverie ha saputo trasformare la forma ancestrale dell’uovo, ricorrente anche nella sua scrittura in versi, in una scultura che unisce trasparenza ed enigma, forza e fragilità, sogno e realtà.
Vince un premio di 2.000 euro offerto da Sanpaolo Invest e una personale che verrà allestita nel 2022 presso lo Spazio Sanpaolo Invest a Treviglio:
Federico Cantale (Legnano 1996) con la scultura in legno laccato Blu Gargano, realizzata dall’artista nel 2019 (legno laccato 26,5 x 70 x 15 cm). Un’opera di squillante presenza e di eccezionale levigatezza formale, che trae spunto dall’osservazione di situazioni apparentemente ordinarie, sapendone cogliere e quindi svelare i significati più reconditi e misteriosi, e innestandosi con naturalezza nel dialogo millenario degli artisti con la storia dell’arte.
La giuria ha poi deciso di assegnare una menzione speciale a due artisti:
Gioele Pomante (Pescara 1993) per l’installazione Ho parlato con il mare, realizzata a Pescara nel 2020 (84 stampe fotografiche (11 x 20 cm cad.), 135 x 340 cm). La sequenza di ottantaquattro immagini formato cartolina unisce frammenti esistenziali e linearità rigorose in un’atmosfera unitaria e surreale, esaltata dalla ripetizione del modulo e dall’ironia della scrittura.
Danilo Sciorilli (Atessa 1992) per l’opera Popcorn (Take a bag… go home with an artwork), sintesi delle pratiche da lui coltivate negli ultimi anni, qui rivisitate in una versione inedita, conservando però l’invito a osservare il tempo che stiamo vivendo. Si tratta di un’installazione complessa, allestita nello Spazio Menouno e segnalata dalle affissioni pubbliche in città; un’opera che riesce a combinare il simbolismo di Böcklin, la video-animazione e, non ultimi, i pop-corn per il pubblico che assiste alla proiezione.
ALLEGATI SCARICABILI:
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