Il Comune di Treviglio ricorda il quinto centenario del Miracolo della Madonna delle Lacrime, con l’opera “La stanza delle Lacrime Vissute” di Reverie, giovane artista vincitrice dell’edizione 2020 del Premio d’arte Città di Treviglio.
Un segno tangibile per unire visione, storia, arte e identità.
La stanza delle lacrime vissute, installazione in ferro e plexiglass, 2022, attualmente collocata in piazza XXV aprile a Treviglio.
Ne parla Reverie:
In dedica al cinquecentenario della ricorrenza del miracolo della Madonna delle Lacrime (28 febbraio 1522), cuore pulsante della tradizione della città di Treviglio, ho immaginato un’opera che non fosse semplicemente un monumento alla memoria ma che potesse essere vissuta e partecipata.
Ho tratto ispirazione da recenti letture (come “Il libro delle lacrime” di Heather Christle), e dagli avvenimenti storici contemporanei, primo fra tutti il lockdown legato al Covid-19, e nello specifico dalla particolare condizione di solitudine nel vivere le nostre lacrime e dalle scelte virtuali di chi ha voluto fotograficamente condividerne il ricordo.
Ho quindi immaginato una “stanza” aperta alla e per la città che potesse ospitare un cittadino alla volta e che potesse eventualmente abitare luoghi diversi di Treviglio, in una sorta di viaggio di questa stanza dedicata alle lacrime che, una volta vissute, possono essere esorcizzate e così diventare terreno fertile delle collettive radici ed esistenze.
Sarà quindi «una stanza per tutti», di condivisione e catarsi, a forma di occhio stilizzato: l’organo preposto al pianto, “sacramento della sete”, oltre che della visione e “proiettore della forza umana” (Bachelard), realizzato in ferro (anche a figura delle armi sconfitte dal miracolo), ma con dei vuoti nella parte superiore, capaci di accogliere la pioggia (le lacrime del cielo) e di guardare in alto, al di là di una pupilla trasparente, che potrà contenere un giglio, una rosa bianca o una Veronica, il piccolo fiore azzurro detto anche “occhi della Madonna”.
Chi vorrà, potrà portare un fiore da ricollocare ogni volta al centro della pupilla.
E la vita comune nel bene e nel male si nutrirà sempre di nuova linfa positiva e luminosa, aperta e attiva, preziosa e quotidiana, dolce e amara, pura e verissima.

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